top of page
LOGO Namibia-Travel 2021-nero-bordeaux-01 bordo bianco.png

Prigioniera per amore: l’incredibile tecnica di nidificazione del bucero

  • emaugell
  • 8 mag
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 9 mag


Nelle vaste distese dell’Africa sub-sahariana, tra alberi solitari e cieli infiniti, vive un uccello dal comportamento tanto sorprendente quanto poetico: il bucero. Lo si riconosce facilmente per il suo becco imponente, ricurvo, spesso coronato da una protuberanza detta “casco”. Ma ciò che davvero lo distingue non è tanto il suo aspetto, quanto il modo in cui costruisce il proprio nido — o meglio, il modo in cui sigilla la propria compagna dentro di esso, come in una fiaba d’amore antica e coraggiosa.



🕊️ La scelta del nido: una questione di sicurezza


Tutto comincia con la ricerca della cavità perfetta. I buceri non costruiscono nidi con ramoscelli o foglie, ma utilizzano cavità già presenti nella natura: tronchi cavi di alberi — come i baobab o le acacie — oppure, in zone più rocciose, crepacci nelle pareti di pietra. È fondamentale che il sito scelto sia ben protetto, lontano da predatori e in posizione sopraelevata.


Una volta individuato il luogo giusto, la femmina entra nella cavità e non ne uscirà più per settimane o persino mesi. Da quel momento inizia un rituale straordinario, che unisce amore, strategia e una sorprendente capacità ingegneristica.



🔐 Murata viva… per proteggere la vita



Il maschio, dall’esterno, e la femmina, dall’interno, iniziano a “murare” l’ingresso del nido. Usano una miscela rudimentale ma efficacissima composta da fango, escrementi, resti vegetali, frutti schiacciati e saliva. Con il becco e con movimenti pazienti e precisi, costruiscono una vera e propria parete di chiusura, lasciando aperta solo una sottile fessura verticale, larga appena quanto basta per permettere al maschio di passare cibo e acqua alla compagna.



Questa chiusura ha una funzione fondamentale: proteggere la femmina e, successivamente, i piccoli dai predatori, come serpenti arboricoli, lucertole, genette o scimmie. Inoltre, contribuisce a mantenere un microclima stabile all’interno della cavità, evitando l’eccessiva disidratazione o sbalzi termici, spesso estremi nelle regioni africane.



🪶 I buceri della Namibia



In Namibia si possono osservare diverse specie di buceri, ognuna con caratteristiche distintive ma tutte accomunate dal comportamento di nidificazione “sigillato”, proprio di tutta la famiglia Bucerotidae (non solo africana). Ecco le principali specie presenti nel Paese:


  • Bucero beccogiallo meridionale (Southern Yellow-billed Hornbill, Tockus leucomelas) – molto comune, dal becco giallo acceso e corpo bianco e nero. È quello spesso raffigurato nei documentari per la sua curiosità e simpatia, infatti è anche simpaticamente chiamato la "banana volante"

  • Bucero beccorosso meridionale (Southern Red-billed Hornbill, Tockus rufirostris) – simile al precedente ma con becco rosso; più timido e discreto, spesso in coppia nei boschi aperti.

  • Bucero beccogiallo del Damara (Damara Hornbill, Tockus damarensis) – specie più localizzata, tipica del Damaraland e delle zone aride nord-occidentali.

  • Bucero terrestre del sud (Southern Ground Hornbill, Bucorvus leadbeateri) – il più grande di tutti, dal piumaggio nero e rosso acceso sul volto, vive a terra in piccoli gruppi familiari. Non utilizza cavità per nidificare ma buche nel terreno o tra le radici di grandi alberi.



Tutte queste specie, tranne il bucero terrestre, nidificano in cavità murate e adottano la tecnica di chiusura dell’ingresso per la protezione della femmina e della prole.




🪶 Muta delle piume e preparazione del nido



Durante il periodo di nidificazione, la femmina di bucero subisce una muta completa delle penne remiganti e timoniere mentre è sigillata all’interno del nido. Questo processo la rende temporaneamente incapace di volare e completamente dipendente dal maschio per l’approvvigionamento di cibo . La muta simultanea è una strategia adattativa che coincide con il periodo di incubazione e crescita dei pulcini, permettendo alla femmina di rigenerare il piumaggio prima di emergere dal nido.



🥚 Deposizione delle uova e crescita dei pulcini



La femmina depone le uova a intervalli di 1-6 giorni, con una media di circa 2,8 giorni tra un uovo e l’altro . Questa deposizione asincrona porta a una schiusa sfalsata, con i pulcini che nascono in momenti diversi e, di conseguenza, presentano differenze nelle dimensioni e nello sviluppo.


Dopo la schiusa, la femmina rimane nel nido con i pulcini fino a quando le sue penne non sono ricresciute sufficientemente da permetterle di volare. A quel punto, rompe la parete del nido e si unisce al maschio nella cura e alimentazione dei piccoli, murandoli ancora in segno di protezione. Generalmente, i pulcini lasciano il nido in un periodo relativamente breve l’uno dall’altro, una volta che sono pronti per l’involo.


📚 Un comportamento unico nel regno degli uccelli


Il comportamento riproduttivo dei buceri è complesso e affascinante, caratterizzato da strategie uniche come la sigillatura del nido e la muta simultanea della femmina. Il comportamento dei buceri rappresenta uno dei più sofisticati esempi di cooperazione riproduttiva nel mondo degli uccelli. La scelta di isolarsi completamente, affidando la sopravvivenza della covata al partner, è un’eccezione nel regno animale e mostra quanto l’evoluzione possa spingersi oltre nella protezione della prole.


Comments


bottom of page