Emanuele:
Italiano di Nascita, Namibiano di Adozione
Emanuele arriva per la prima volta in Namibia nel 1999, aprendo la collaborazione tra l’Università di Padova ed il Ministero dell’Ambiente e del Turismo Namibiano per effettuare test di germinabilità su semi di piante locali, il suo ambito di specializzazione. Si fermerà tre mesi, ma l’impatto con questo paese dai panorami mozzafiato e dai ritmi autentici è talmente forte che una volta tornato in Italia il ragazzo non pensa ad altro che a tornare. Volerà di nuovo in Namibia un anno dopo, stavolta come guida, proponendo anche tour educativi oltre che turistici. Scaduto il contratto, Emanuele torna di nuovo in Italia e prova a sistemarsi, finché un giorno realizza che l’Africa è la sua vera casa: nel 2003 Emanuele parte con una valigia, 300 euro in tasca e un biglietto di ritorno che non ha mai usato
Emanuele Augello vive e lavora in Namibia dal 2003, e dal 2009 è a capo della sua personale Agenzia turistica registrata in Namibia e con sede a Windhoek la cui missione è quella di accompagnare i viaggiatori in un’esperienza di vita indimenticabile attraverso i territori sconfinati della Namibia. Accanto a lui ci sono una serie di partner locali specializzati con i quali Emanuele ha stretto solide ed affidabili relazioni, al fine di garantire il miglior soggiorno possibile, sia in termini di servizi offerti (i miglior lodge, le migliori escursioni, le migliori 4x4) che di sicurezza (i migliori tragitti, la migliore attrezzatura, il maggior supporto possibile)
Nel 2016 Emanuele supera brillantemente il difficile esame organizzato dall’NTA (Namibia Training Authority) che gli permette di ottenere il prestigioso riconoscimento di Guida Nazionale di livello 4 per la Namibia, divenendo di fatto il primo italiano ad ottiene questo prestigioso riconoscimento.Il 2020 è stato un anno molto difficile da superare per via dell’azzeramento totale del business a causa degli effetti della pandemia globale. Dopo aver tentato di sopperire alla mancanza di lavoro aprendo un banchetto di cibo italiano in uno dei mercatini a Windhoek, ha deciso di iscriversi per il 2021 all’università della Namibia per seguire il corso di Gestione delle Risorse Naturali (Natural Resources Management).
Grazie al suo curriculum viene accettato direttamente al terzo ed ultimo anno del corso di studi che porterà a termine brillantemente alla fine dell’anno solare 2021, ottenendo così la laurea.Nel 2022 procede con gli studi ed ottiene la laurea Magistrale in Gestione delle Risorse Naturali lo stesso anno, ricevendo anche un riconoscimento ufficiale come miglior studente del suo corso.
Emanuele ha successivamente lavorato per un anno come Consulente Ambientale per una importante agenzia di Windhoek per poi riprendere la carriera di Guida
Liberando due Ghepardi per la Tesi
Uno dei momenti più gratificanti della carriera accademica di Emanuele è stato lo studio del comportamento dei ghepardi. Dopo aver rilasciato due esemplari all’interno della Riserva Privata di Etosha Heights, ha monitorato i loro movimenti tramite radiocollare, raccogliendo i dati per la sua tesi di laurea. Guarda il video per scoprire l’inizio di questa avventura.
TESI di Laurea:
Non-Invasive Monitoring of CheetahsTranslocated onto Etosha Heights Private Reservein Etosha South-West Landscape
Il video qui sopra è stato girato quando ho liberato due ghepardi fratelli all'interno della riserva privata di Etosha Heights, situata nela parte Sud-Ovest dell'area di Etosha.
Il conflitto tra uomo e animali selvatici in Namibia è una questione complessa e di crescente preoccupazione. Questo fenomeno è particolarmente acuto nelle regioni rurali, dove la popolazione umana vive a stretto contatto con la fauna selvatica. Le principali cause di conflitto includono la competizione per le risorse naturali come l'acqua e il cibo, i danni alle colture agricole, gli attacchi al bestiame e, in alcuni casi, le minacce dirette alla sicurezza umana. Specie come elefanti, grandi predatori, uccelli da preda ed altri ancora, sono spesso coinvolte in questi conflitti. Le comunità locali subiscono perdite economiche significative e vivono costantemente sotto la minaccia di attacchi, il che rende necessario l'adozione di misure di mitigazione. Tra le strategie implementate vi sono la costruzione di recinzioni protettive, l'uso di sistemi di allarme, la promozione di pratiche agricole sostenibili e la rimozione delle specie in maniera sostenibile. Tuttavia, per raggiungere una convivenza pacifica e duratura, è essenziale un approccio integrato che coinvolga la collaborazione tra comunità locali, governi, organizzazioni non governative e il settore privato. La conservazione della fauna selvatica deve essere bilanciata con il benessere delle popolazioni umane, garantendo così un futuro sostenibile per entrambi.
Sulla base di questi concetti legati alla conservazione e sostenibilità ambientale, i ghepardi liberati, provenienti dall'area intorno a Gobabis, cittadina situata nell'est della Namibia, sono stati catturati dal Cheetah Conservation Fund (CCF) a seguito della chiamata da parte di un allevatore di bovini in quanto ritenuti "animali problematici".
I ghepardi hanno trascorso un periodo di quarantena presso la sede del CCF, dove sono stati sottoposti a vari controlli e registrati. Durante questo periodo, sono stati effettuati esami veterinari approfonditi, tra cui analisi del sangue, campionature genetiche, mappatura della dentatura, valutazioni dello stato di salute e controlli per eventuali malattie. A uno dei due è stata anche rimossa una carie. Al termine della quarantena, sono stati muniti di collari, trasferiti a Etosha Heights e successivamente rilasciati in libertà (come si vede nel video).
La mia tesi si è concentrata principalmente sullo studio del comportamento di due felini, analizzando i dati ottenuti dai loro spostamenti segnalati dai radio-collari. Attraverso l'osservazione dei loro movimenti, è possibile comprendere gran parte dei loro comportamenti, come i momenti di caccia, i periodi di riposo, le aree che esplorano e quelle che preferiscono. Inoltre, conoscendo la presenza in specifiche aree di altri predatori stanziali e territoriali, come leoni e leopardi, è possibile iniziare a capire le dinamiche intraspecifiche legate ai potenziali conflitti territoriali.
Il conflitto uomo-animali selvatici in Namibia rappresenta una sfida significativa che richiede un approccio integrato e collaborativo per essere efficacemente mitigato. L'esperienza di questi ghepardi illustra come sia possibile bilanciare la conservazione della fauna selvatica con le esigenze delle comunità locali. Attraverso l'uso di radio-collari e un'attenta osservazione del comportamento dei felini, si possono raccogliere dati preziosi sui loro movimenti e preferenze territoriali. Questo tipo di monitoraggio non solo aiuta a comprendere meglio le abitudini dei ghepardi, ma fornisce anche indicazioni sulle dinamiche intraspecifiche e sui conflitti territoriali con altre specie. Tali conoscenze sono fondamentali per sviluppare strategie di conservazione più efficaci e sostenibili, che possano garantire un futuro prospero sia per la fauna selvatica che per le popolazioni umane in Namibia.
Documentario sul Namib
Il 25 dicembre 2023, su RaiScuola, è andato in onda il documentario "Namib: Il deserto Racconta", in cui Emanuele interviene come Consulente Ambientale. Nel suo intervento, esplora le oasi lineari della Namibia e descrive l’importanza di due piante essenziali per l’ecosistema: la Vechellia erioloba e la Fahiderbia albida, fondamentali per la vita in questo habitat.