Namibia: 35 anni di indipendenza e una nuova Presidente
- emaugell
- 21 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 27 mar
A soli 35 anni dalla sua nascita, la Namibia scrive la storia con la sua prima Presidente donna: Netumbo Nandi-Ndaitwah.

Il 21 marzo 2025 la Namibia celebra un traguardo storico: 35 anni di indipendenza e, per la prima volta nella sua storia, l’insediamento di una Presidente donna, Netumbo Nandi-Ndaitwah. Un momento profondamente simbolico, che segna l’inizio di una nuova fase nella vita politica del Paese.
Nandi-Ndaitwah raccoglie un’eredità importante e apre un capitolo nuovo. In un’Africa dove le donne al vertice dello Stato sono ancora rare, Nandi-Ndaitwah entra in un ristretto gruppo di leader femminili che hanno guidato una nazione. In passato, altre donne hanno ricoperto ruoli presidenziali in Liberia, Gabon, Repubblica Centrafricana ed Etiopia, ma la sua elezione rappresenta un caso unico: è la prima volta che una donna assume la guida di un Paese come la Namibia, con poteri pieni in un sistema presidenziale.
La Namibia è una Repubblica presidenziale: il Presidente è Capo dello Stato e del Governo, eletto direttamente dal popolo per un mandato di cinque anni, rinnovabile una sola volta. Detiene ampi poteri esecutivi, nomina i ministri e guida la politica interna ed estera del Paese.
Prima di lei, tre presidenti hanno segnato la storia della nazione:

Sam Nujoma, primo Presidente e leader storico della lotta per l’indipendenza, ha guidato la Namibia dal 1990 al 2005 per tre mandati consecutivi, grazie a una modifica costituzionale che gli permise di candidarsi per un terzo mandato. Fondatore e guida dello SWAPO, è universalmente riconosciuto come il padre fondatore della nazione. Dopo il ritiro dalla vita politica attiva, è rimasto una figura rispettata e influente fino alla sua recente scomparsa nel 2024, che ha suscitato grande commozione in tutto il Paese.
Gli è succeduto Hifikepunye Pohamba, in carica dal 2005 al 2015. Figura di equilibrio e moderazione, ha rafforzato le istituzioni democratiche e ottenuto il prestigioso Premio Mo Ibrahim per la buona governance in Africa, riconoscimento riservato ai leader che si distinguono per la trasparenza e il rispetto delle regole costituzionali.
Nel 2015 è salito al potere Hage Geingob, primo presidente della Namibia di etnia damara. Ha promosso politiche di sviluppo e inclusione, ma è venuto a mancare nel febbraio 2025, poco prima della fine del suo secondo mandato. A succedergli temporaneamente è stato il vicepresidente Nangolo Mbumba, che ha assicurato la transizione fino alle nuove elezioni.
Con l'insediamento di Nandi-Ndaitwah, si apre una nuova stagione. Non solo politica, ma anche simbolica. In molti nutrono la speranza che un governo guidato da una donna possa portare una maggiore attenzione alla sostenibilità nell’uso delle risorse naturali della Namibia, una terra ricca di diamanti, uranio e terre rare. Nonostante la Namibia sia stato il primo Paese al mondo a inserire la protezione dell’ambiente nella propria Costituzione, negli anni le pressioni economiche e internazionali hanno spesso spostato l’attenzione verso lo sviluppo economico e sociale, lasciando la tutela ambientale in secondo piano.
Oggi più che mai, di fronte alle sfide globali legate al cambiamento climatico, alla desertificazione e alla gestione responsabile del territorio, la Namibia potrebbe diventare un esempio virtuoso di equilibrio tra crescita e conservazione. E forse, proprio questa nuova primavera potrebbe portare con sé anche una nuova visione ecologica, fondata sull’armonia tra uomo e natura, nel rispetto delle generazioni future.
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