Giornata Internazionale Senza Sacchetti di Plastica
- emaugell
- 12 set
- Tempo di lettura: 3 min

La plastica è diventata, negli ultimi decenni, uno dei materiali più diffusi e allo stesso tempo più problematici del nostro tempo. Leggera, economica, resistente… ma praticamente indistruttibile. I sacchetti di plastica, usati ogni giorno per pochi minuti, rimangono nell’ambiente per centinaia di anni, trasformandosi in microplastiche che entrano nella catena alimentare e minacciano la biodiversità.
Per questo motivo, ogni anno si celebra la Giornata Internazionale Senza Sacchetti di Plastica, un appuntamento che invita tutti a riflettere sull’impatto che un oggetto così comune ha sul pianeta.
Quando si celebra? Due date, un unico messaggio
La particolarità di questa ricorrenza è che non esiste una data unica:
Il 3 luglio è la data più riconosciuta a livello internazionale, adottata da ONG, istituzioni e campagne globali.
Il 12 settembre è invece utilizzato in Italia e in altri contesti europei come giornata simbolica di sensibilizzazione, scelta per rilanciare il tema anche dopo l’estate.
Indipendentemente dal giorno del calendario, il messaggio resta lo stesso: ridurre l’uso della plastica monouso, in particolare dei sacchetti, e promuovere soluzioni alternative come borse in stoffa, juta, carta riciclata o materiali compostabili.
Perché questa giornata è importante
I numeri parlano da soli:
Ogni anno vengono consumati circa 5.000 miliardi di sacchetti di plastica nel mondo.
In media, un sacchetto di plastica viene utilizzato per 15-20 minuti, ma impiega fino a 500 anni per degradarsi.
Più di 100.000 animali marini (tartarughe, balene, delfini, uccelli) muoiono ogni anno a causa dell’ingestione o dell’intrappolamento in plastica.
Rinunciare ai sacchetti monouso non è solo un gesto simbolico: significa ridurre concretamente l’inquinamento, le emissioni di CO₂ legate alla produzione e proteggere la biodiversità.
La Namibia: un modello di conservazione
Se parliamo di sostenibilità e tutela dell’ambiente, la Namibia rappresenta un esempio unico. Questo Paese è infatti il primo al mondo ad aver inserito la protezione dell’ambiente direttamente nella Costituzione, un impegno che lo distingue a livello globale.
Ma non si è fermata alla teoria: la Namibia ha introdotto leggi concrete per proteggere la sua natura selvaggia. Una delle più importanti è il divieto di introdurre sacchetti di plastica nei parchi nazionali.
Questo significa che quando si visitano luoghi iconici come l’Etosha National Park, il Namib-Naukluft Park o la Skeleton Coast, non è consentito portare sacchetti di plastica tradizionali. L’obiettivo è chiaro: evitare che un rifiuto leggero, facilmente disperso dal vento, possa contaminare ecosistemi delicati e mettere in pericolo animali come gli elefanti del deserto, le orici o i rinoceronti.
Per i viaggiatori è quindi fondamentale ricordare questa regola: in Namibia, i sacchetti di plastica non solo sono dannosi, ma sono anche vietati per legge nei parchi protetti. Un gesto che riflette il rispetto profondo per la natura che caratterizza questo Paese.
Un consiglio per chi viaggia
Se stai pianificando un viaggio in Namibia, il mio suggerimento è semplice: porta con te borse riutilizzabili. Possono essere in stoffa, cotone o materiali ecologici. In questo modo non solo rispetterai la legge locale, ma contribuirai anche a preservare un patrimonio naturale che appartiene a tutta l’umanità.
Visitare la Namibia significa immergersi in paesaggi mozzafiato, incontrare popoli che vivono ancora in armonia con la natura e osservare animali selvaggi in libertà. Rendere il tuo viaggio più sostenibile è un modo per lasciare una traccia positiva, invece che un rifiuto che potrebbe rimanere nell’ambiente per secoli.
Conclusione
Che si celebri il 3 luglio o il 12 settembre, la Giornata Internazionale Senza Sacchetti di Plastica rimane un’occasione preziosa per ricordarci che la sostenibilità inizia dai piccoli gesti.
La Namibia, con il suo esempio unico al mondo – dalla Costituzione ecologista al divieto dei sacchetti nei parchi – ci mostra che la tutela dell’ambiente può essere al centro di un progetto nazionale.
Ogni viaggiatore, con una semplice borsa riutilizzabile, può diventare parte di questo cambiamento.




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